SEMINARIO DI TEATRODANZA Viaggio tra identità e mutazione 
23-29 giugno 2025 
Palazzo Te
con Sisina Augusta ed Elisa Lolli  
In collaborazione con Compagnia Sisina Augusta

Un seminario tematico di Teatro Danza con restituzione finale il 29 giugno alle 19.30.

Per informazioni ed iscrizioni: compagniaaugusta@libero.it

Progetto Metamorfosi – Dal mito di Teseo e Arianna

A volte abbiamo l’impressione di perdere il filo: il filo dei nostri pensieri, il filo della nostra vita, di perderci in situazioni complicate che ci sembrano senza via d’uscita, che ci fanno perdere la gioia di vivere, il coraggio di sperare in qualcosa di diverso rispetto a ciò che ci siamo rassegnati a vivere Forse dovremmo solo fermarci un attimo, respirare lentamente, lasciare andare le tensioni e magari leggere una storia in grado di ispirarci, di richiamare le nostre doti immaginative, creative: i nostri tesori interiori.

Quando si parla di labirinto, come primo esempio non si può fare altro che citare  “IL LABIRINTO DI CRETA E LA LEGGENDA DEL MINOTAURO “ un mostro metà uomo e metà toro, imprigionato al suo interno e al quale erano offerte giovani vittime.

Si può notare come il concetto di labirinto in questo mito non venga solamente esplicitato come un luogo dal quale è difficile uscire ma anche come un’impresa di sacrificio che va oltre alle proprie aspettative. Il significato di “trovare il filo di Arianna”, è quello di cercare una soluzione per tirarsi fuori da un problema, una via d’uscita. Un po’ come trovare il bandolo della matassa, quel legame che ci tiene attaccati alla speranza e all’amore.

Appunti sul mito

Dopo l’uccisione da parte degli ateniesi del figlio di Minosse, Antrogeo, il re di Creta dispose che ogni anno, per tutti gli anni, la città di Atene gli avrebbe dovuto inviare, ogni anno, sette fanciulli e sette fanciulle da sacrificare al minotauro che si cibava di carne umana.

Teseo e il Minotauro

Convinto di riuscire a sconfiggere il minotauro, Teseo, il figlio del re di Atene Egeo e innamorato di Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, si offre volontario tra i fanciulli sacrificali. Arianna, prima dell’entrata di Teseo nel labirinto, offre al ragazzo un filo di un gomitolo che avrebbe dovuto srotolare all’interno del labirinto per non perdere la via d’uscita.  Teseo sconfigge il minotauro e, insieme con Arianna, riparte alla volta di Atene ma, durante la traversata, il giovane ragazzo abbandona la sua amata sull’isola deserta di Nasso. Rimasta sola, Arianna inizia a piangere finché non viene confortata e rapita da Dionisio. Poseidone, infuriato con Teseo per aver abbandonato la ragazza, fece scoppiare una tempesta che squarciò le vele bianche della nave di Teseo, costringendo quindi il ragazzo a issare le vele nere.
Il re Egeo, prima che Teseo partisse, aveva chiesto al figlio di issare le vele nere solo in caso di sconfitta. Egeo, vedendo avvicinarsi una nave con le vele nere, decide quindi di togliersi la vita, gettandosi nel mare che ha poi preso il suo nome: il Mar Egeo.

Sebbene la  narrazione di Ovidio tenda a uno svolgimento degli eventi in prospettiva cronologica – l’inizio è quello del caos indistinto, la fine è la contemporaneità storica in cui si colloca il poeta stesso -, i racconti mitologici che formano la maggior parte dell’opera vengono collegati tra loro in base ad altri criteri, quali i confini geografici, le analogie, i contrasti tematici, le genealogie e così via. Più che lo sviluppo lineare, ad Ovidio interessano dunque le corrispondenze, gli scambi e i rimandi continui all’interno della materia.

Ingresso gratuito con Supercard cultura o con biglietto del museo.