Autore
A cura di Saretto Cincinelli

Anno
2016

Prodotto da
Centro internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te

Edito da
SKIRA

Pagine
111

Un sogno fatto a Mantova è uno degli eventi più intensi nel programma di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016.
È un progetto espositivo nato da un’idea di Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e membro del Comitato scientifico del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, e curato da Saretto Cincinelli.
Il progetto – il cui titolo cita un omonimo scritto del poeta Yves Bonnefoy – nasce dall’idea che la città possa essere intesa come luogo e teatro della costruzione della comunità. Si assume che la città, nella sua stessa forma storica, sia una lunga “conversazione” capace di custodire la possibilità di un rapporto profondo e segreto tra parole, persone, cose.
Attraverso questo progetto la città di Mantova e i suoi spazi pubblici diventano il teatro di un insieme di racconti che, con linguaggi diversi (che vanno dalla fotografia al video, dall’installazione alla scultura), intendono riattivare il luogo comune, da intendere come spazio di costruzione della comunità.
Le opere messe in scena a Palazzo Te e negli altri spazi espositivi cittadini, realizzate da artisti di diversa provenienza (storici, internazionali ed emergenti, da Alberto Giacometti a Antony Gormley, da Hans Op de Beeck a Grazia Toderi e Davide Rivalta), popolano la città di visioni che innescano un sogno: e attraverso l’incontro con questo sogno – che ci mette di fronte all’alterità, alla differenza e a una moltiplicazione dei punti di vista, oltre che produrre una riflessione sugli spazi del vivere condiviso – siamo ricondotti a quel luogo comune che è fondamento di ogni identità e comunicazione.