La mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza, a cura di Annie Cohen-Solal e in collaborazione con Johan Popelard, si presenta come la produzione principale del programma culturale 2024 dedicato al tema della Metamorfosi, e in particolare al rapporto tra Giulio Romano e il poema di Ovidio che ha ispirato la costruzione di Palazzo Te dal 1525 al 1535.
Allestita a Palazzo Te dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025, prodotta dalla Fondazione Palazzo Te con la collaborazione del Museo Nazionale Picasso di Parigi e della famiglia dell’artista, la mostra presenta al pubblico circa 50 opere del Maestro simbolo del Novecento, tra cui alcuni dipinti per la prima volta esposti in Italia.
Pablo Picasso, Femme couchée lisant
21 gennaio 1939
Le Tremblay-sur-Mauldre
Olio su tela, 96,5 x 130 cm
Musée national Picasso-Paris
Dation Pablo Picasso, 1979
Inv. : MP177
© Succession Picasso by SIAE 2024
Photo © RMN-Grand Palais / Adrien Didierjean/ Dist. Foto SCALA, Firenze, 2024
Nel 1930, quattrocento anni dopo la realizzazione della sala dei Giganti a Mantova, Picasso crea una serie di incisioni dedicate alle Metamorfosi di Ovidio: una proposta affascinante che offre un dialogo diretto con Giulio Romano e le pitture rinascimentali del palazzo. Ma dietro il confronto dell’artista con la tradizione mitologica si nasconde una straordinaria avventura.
Emigrato in Francia nel 1900, marchiato dalla polizia e dall’Accademia di Belle Arti come straniero, anarchico e artista avanguardista fino al 1944, Picasso viene inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trova i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. L’artista naviga magistralmente tra le molteplici tensioni della società francese utilizzando la metamorfosi come strategia. Diventa quindi, al livello estetico, personale, e professionale un artista mercuriale che pochissimi critici, soprattutto in Francia, riescono a decifrare.