Wundernachtkammer per Mantova di Lucia Pescador a cura di Gabriella Belli
Comunicato stampa
Palazzo Te a Mantova, dal 30 gennaio al 28 febbraio 2010, ospita nell’Ala Napoleonica , l’unica area della villa ideata e progettata da Giulio Romano che non presenta il suo intervento pittorico, le mostre monografiche di Lucia Pescador, Gabriella Pauletti e Sonia Costantini .
I lavori delle tre artiste, che approdano a differenti risultati espressivi , dall’installazione all’astrattismo, si arricchiscono nel confronto con la grande arte del Maestro manierista.
La mostra Wundernachtkammer per Mantova di Lucia Pescador è allestita in una piccola stanza “di servizio” di Palazzo Te fino ad oggi esclusa dal percorso di visita museale. La scelta insolita dello spazio espositivo, oltre a confermare l’originalità del progetto a cura di Gabriella Belli , è perfettamente funzionale alle esigenze dell’artista che, ispirandosi alla città di Mantova, ai temi del teatro e degli animali, reinterpreta la tradizione enigmatica delle Stanze delle Meraviglie.
A partire dal XVI secolo, il termine tedesco Wunderkammer designa l’ambiente privato in cui ambiziosi e gelosi collezionisti d’arte erano soliti conservare oggetti con caratteristiche straordinarie (per forma, dimensione, materiale e provenienza) sia appartenenti al mondo della natura ( naturalia ) sia creati dalle mani dell’uomo ( artificialia ).
Lucia Pescador realizza un “montaggio” raffinato e visionario di disegni, immagini, illustrazioni, fotografie, indumenti e oggetti , in parte selezionati dal suo repertorio di opere dagli anni Ottanta a oggi – perlopiù dall’ Inventario di fine secolo con la mano sinistra – e in parte inediti .
Numerosi “frammenti” che vanno a comporre l’installazione illustrano la città di Mantova, il Gabinetto Scientifico del Liceo Virgilio e il Teatro Bibiena . Mentre al teatro e agli animali si rifà la scelta di maschere, ritratti di attori degli anni Quaranta, illustrazioni di volpi, serpenti e coccodrilli. Peculiari sono sia le citazioni di maestri come Mondrian, Depero, Monet , sia i rimandi ad altri temi come la religione o il fumetto. Il filo conduttore della sua opera è la notte , che riecheggia la segretezza, il mistero.
“Di fatto – spiega l’artista – riempio pareti, da cima a fondo, lavorando sull’accumulo e la stratificazione, con disegni di tante misure utilizzando carte già adoperate, mischiate con oggetti e foto. Dispongo tutto vicino in modo che ne esca una sola voce, quella di un coro”.
Le carte di Gabriella Pauletti , esposte nella Loggia Meridionale di Palazzo Te, rappresentano spesso un sofferto tentativo di avvicinamento o di approssimazione tra mondi, cose e persone, raffigurano incontri possibili che il più delle volte esprimono la conflagrazione di uno scontro.
L’esposizione Versus , curata da Paolo Campiglio , presenta una decina di opere ed è incentrata su alcune tappe dell’avventura creativa dell’artista mantovana. Accanto alle carte catramate , che ricordano delle costellazioni, per l’impiego di differenti materiali come lustrini e terre, vi sono le ultime lastre di metallo segnate a grafite e carboncino , a cui si affiancano alcune tele emblematiche di una ricerca più che ventennale. Tra queste ricordiamo la serie dei ponti e quella dei segni liberi su carta giapponese, che rappresentano un felice controcanto di luce e segno rispetto all’oscurità espressa delle composizioni caratterizzate da toni bruni, neri e grigi.
L’avverbio versus che dà il titolo alla mostra pone l’attenzione sull’ambiguità espressa dalle opere dell’artista, tendenti certamente a un avvicinamento, ma al tempo stesso disposte a chiudersi a riccio per difendersi, o addirittura a esprimere un conflitto, una conflagrazione di forze ed energie.
L’intervento della mantovana Sonia Costantini , esposto nella Camera delle Vittorie di Palazzo Te consiste in 4 quadri monocromatici di grandi dimensioni e dà conto di una accurata riflessione sul rapporto di intima reciprocità tra il colore e la luce . Il colore è inteso come valore assoluto: tema, sostanza, materia, corpo opaco che reagisce alla luce, trasformandosi.
Inserendosi nella tradizione della “pittura di colore”, con la mostra Armonie per accordo , a cura di Federico Sardella , l’artista invita il visitatore a fruire dell’opera d’arte con atteggiamento empatico: quando la pittura si manifesta nella più totale dimensione monocromatica è infatti indispensabile che l’occhio dell’osservatore si disponga a cogliere ogni vibrazione della tessitura.
Eseguiti con una tecnica mista, acrilico e olio su tela, di formato quadrato, i dipinti esprimono la trasparenza del colore nei toni del Rosa di Avignone, Terra Verde e Azzurro Cenerino . Mentre il quarto pezzo, esposto separatamente nella piccola stanza adiacente, si presenta nell’assoluto del Blu Reale . Con le opere di Sonia Costantini si apre un dialogo suggestivo con la grande arte del passato. Le tele monocromatiche appaiono come “momenti d’espansione” dei meravigliosi affreschi giulieschi che decorano l’antica residenza dei Signori di Mantova.
“L’opera d’arte – spiega l’artista – definisce lo spazio che la circonda, e in virtù di questo assume per sé un valore altro che ne arricchisce il senso. Il linguaggio della pittura è carico di storia e di memoria stratificata”.
Le mostre Wundernachtkammer per Mantova di Lucia Pescador a cura di Gabriella Belli , Versus di Gabriella Pauletti a cura di Paolo Campiglio e Armonie per accordo di Sonia Costantini a cura di Federico Sardella , organizzate dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te con la collaborazione del Comune di Mantova , Provincia di Mantova , Museo Civico di Palazzo Te e MAC Francesco Bartoli , sono corredate da cataloghi monografici editi da Tre Lune .
DATE
30.1 – 28.2 2010
Mantova, Palazzo Te