Lo cunto de li cunti

Dal ‘600 napoletano, passando attraverso la corte di Mantova, ci arriva un racconto di Gianbattista Basile, letterato, scrittore e funzionario pubblico che, per un periodo, soggiornò alla corte di Vincenzo Gonzaga. Dal suo “Lo cunto de li cunti”, raccolta di fiabe che ha influenzato la produzione favolistica  del resto d’Europa nei secoli successivi, è tratto “Ninnillo e Nennella”, qui  rappresentato in chiave di teatro danza, con ispirazione alla più antica e tradizionale macchina teatrale. Iannuccio, padre di due bimbi, rimane vedovo e decide di risposarsi. Purtroppo, la nuova moglie si rivela essere  una acida matrigna che lo convince ad abbandonare nel bosco i piccoli Ninnillo e Nennella. Dopo una serie di disavventure, i fratellini si ritroveranno nel castello di un principe che li aiuterà a ricongiungersi al padre, mentre la matrigna farà la fine che merita.

Ingresso con biglietto del museo, gratuito con supercard cultura