FARE ARTE 2019

È un percorso residenziale di 9 giorni sotto la guida di tre esperti di arte contemporanea e produzioni culturali: Stefano Arienti, Mariangela Gualtieri e Stefano Baia Curioni. Giunto alla seconda edizione, il corso si rivolge ad artisti, operatori e mediatori culturali, interessati a un’esperienza a tempo pieno di prossimità interpersonale, responsabilità e pratiche artistiche.

Il programma prevede due seminari monografici condotti dagli artisti Stefano Arienti e Mariangela Gualtieri e una sessione comune pomeridiana sull’implementazione e lo sviluppo progettuale a cura di Stefano Baia Curioni.

Mariangela Gualtieri tiene una serie di lezioni mattutine dedicate all’accuratezza della lingua e alla sua pratica. Sotto la guida di Mariangela e il contributo di Lorella Barlaam, viene esplorato il significato di etimologia, che connette le parole di tutti i giorni con il loro significato originario, e viene riscoperta la lucentezza della poesia di Dante. I partecipanti sono invitati a suggerire quelle parole necessarie e ancora assenti nelle loro lingue, o insufficienti a descrivere la ricchezza di una data realtà: quanti silenzi diversi la parola silenzio è portata a ricoprire? Perché non c’è una parola in inglese o in italiano che indica lo stato unico di una madre che ha perso un figlio, quando questa parola esiste in altre lingue? Per arricchire ulteriormente la capacità del linguaggio di coinvolgere e ripresentare la nostra esperienza incarnata della realtà, il percorso conduce infine ad oltrepassare le soglie della lingua, come fanno i dialetti, le lingue rotte o inventate. Questo esercizio offre ai partecipanti un’opportunità per immergersi nell’intensità della poesia orale.

Stefano Arienti devolve il suo lavoro mattutino al tema della traduzione nelle pratiche visive. L’artista propone una pratica basata sull’esplorazione di diverse tecniche permettendo processi di trasformazione di immagini. La riflessione della classe è rivolta al tema dei libri, come oggetto di transizione e trasformazione, che può essere anche tagliato, modificato, cancellato, sottolineato. Stefano Arienti ricopre anche il ruolo di tutor per gli artisti invitati al programma residenziale della Scuola.

Stefano Baia Curioni in quattro sezioni pomeridiane che coinvolgeranno tutto il gruppo, proporrà una riflessione sul “dare inizio”, ovvero su alcune delle condizioni che accompagnano la cura della facoltà umana di produrre, della capacità di avere visioni, dell’attitudine a dare vita ad una progettazione culturale condivisa e generativa. Il lavoro sarà caratterizzato dalla lettura di alcuni testi che saranno distribuiti all’inizio della scuola e dalla discussione in comune di alcuni esempi.

I docenti della Scuola di Palazzo Te sono affiancati da tre ricercatrici, Stefania Gerevini, Marta Equi Pierazzini e Giulia Avanza, e un ricercatore, Simone Autera, attivi in ambiti disciplinari diversi, con esperienze significative di collaborazione e coinvolgimento nella pratica artistica.

“La nostra presenza alla Scuola è riassumibile nella parola mediazione, che abbiamo scelto per indicare due aspetti fondamentali del nostro lavoro. Da un lato, mediare comporta una capacità di ascolto concentrato, libero ed attivo, specificando il nostro impegno all’attenzione, al supporto e, ove necessario, al coordinamento pratico del lavoro comune. Dall’altro, stare nel mezzo precisa il nostro impegno ad essere direttamente implicati nei percorsi intrapresi con i docenti. Mediazione vuol dire per noi accogliere e sostenere il loro lavoro, e, quindi, anche farci “tirare in mezzo”, lasciarci trasformare nell’incontro con loro, con chi partecipa alla Scuola, e nel lavoro insieme”.

I DOCENTI

STEFANO ARIENTI è tra i più importanti e significativi artisti contemporanei italiani. Nato ad Asola, vicino a Mantova, vive a Milano. Ispirata dal professor Corrado Levi, la sua pratica si basa sul riutilizzo di materiali poveri e oggetti (carta, libri, cartoline, poster o fotografie, fazzoletti, plastica) per creare lavori stupefacenti. Arienti lavora sull’esperienza di meraviglia, estraniamento e partecipazione. Tra le diverse esposizioni di Arienti: la Biennale di Venezia (Aperto 1990, 1993); Biennale di Istanbul (1992); Cocido y Crudo, Museo Reina Sofia, Madrid (1994); XII Quadriennale di Roma (1996, primo premio); Fatto in Italia, Centre d’Art Contemporain, Ginevra; ICA, Londra (1997); Gwangju Biennal (2008). Tra le sue personali: MAXXI, Roma (2004); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2005); Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2007); Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2008); MAMbo (con Cesare Pietroiusti, 2008); Palazzo Ducale, Mantova (2009); Museion, Bolzano (con Massimo Bartolini, 2011).

STEFANO BAIA CURIONI Professore associato al dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Bocconi di Milano; professore ospite all’IMT di Lucca per il programma di dottorato Heritage Management and Development Program; insegnante alla Scuola Superiore del Patrimonio del Ministero Italiano della Cultura. Le sue attività di ricerca si concentrano sulla trasformazione del sistema produttivo culturale e dell’arte con una particolare enfasi sul mondo dell’arte contemporanea e sulle politiche e pratiche manageriali rivolte al patrimonio. Le sue pubblicazioni più rilevanti sono Mercanti dell’Opera, una storia dell’evoluzione del sistema operistico italiano nei secoli XIX e XX (2011), Cosmopolitan Canvases (con Olav Velthuis, 2015) sulla globalizzazione dei mercati dell’arte contemporanea; Tiziano e Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra (Corraini Edizioni, 2018). Ha lavorato per il comitato consultivo del Ministero Italiano della Cultura (2014-2016), attualmente nel consiglio della Pinacoteca Nazionale di Brera e della Fondazione Ratti di Como. È il direttore della Fondazione Palazzo Te a Mantova.

MARIANGELA GUALTIERI Poeta e drammaturga è tra i fondatori del Teatro Valdoca; ha sviluppato una lunga pratica di scrittura e insegnamento in Italia e all’estero, lavorando in particolare sulle relazioni tra voce e musica. Tra le sue pubblicazioni: Antenata (ed. Crocetti, Milano 1992), Fuoco Centrale (Giulio Einaudi ed., Torino 2003), Senza polvere senza peso (Giulio Einaudi ed., Torino 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie (L’arboreto Editore, Mondaino 2006), Paesaggio con fratello rotto (libro e DVD, Luca Sossella Editore, Roma 2007), Bestia di gioia (Giulio Einaudi ed., Torino 2010), Caino (Giulio Einaudi ed., Torino 2011), Sermone ai cuccioli della mia specie con CD audio (Valdoca ed., Cesena 2012), A Seneghe. Mariangela Gualtieri/Guido Guidi (Perda Sonadora Imprentas, 2012), Le giovani parole (Giulio Einaudi ed., Torino 2015), Beast of Joy (ed. Chelsea NY 2018).

LA SCUOLA

La Scuola di Palazzo Te è il percorso di ricerca residenziale della Fondazione Palazzo Te dedicato alle arti e alla progettualità culturale.
La mission della Scuola è di accrescere le capacità di azione, di pensiero e di sviluppo nel campo della produzione culturale contemporanea. L’intervento della Scuola si concentra in particolare sulla relazione tra patrimonio, tradizione, linguaggi ereditati, cultura contemporanea e capacità di progetto, con l’intento di ispirare visioni, nuove prospettive di ricerca e nuovi progetti culturali, e di formare alle capacità necessarie per la loro attuazione.
Il progetto residenziale implica una relazione diretta e duratura con importanti artisti contemporanei, pensatori e manager di istituzioni culturali, partendo dall’idea che il rapporto tra le pratiche artistiche e l’attivismo culturale, la concettualizzazione delle politiche culturali e le opere di mediazione culturale, possa essere fruttifero.
La Scuola ha luogo all’interno del prestigioso Palazzo Te, capolavoro cinquecentesco di Giulio Romano a Mantova.
La Scuola di Palazzo Te propone brevi programmi residenziali, guidati da un corpo docenti esterno composto da ricercatori, artisti ed esperti in diverse discipline artistiche e scientifiche.
I programmi didattici 2019, articolati nei moduli “Studiare Arte” e “Fare Arte”, sono aperti a studenti, professionisti e mediatori della cultura italiani e internazionali.

DATE
25.06.2019 – 03.07.2019

ORARI
Percorso residenziale a tempo pieno

DOCENTI
Stefano Arienti
Stefano Baia Curioni
Mariangela Gualtieri

RICERCATORI
Simone Autera
Marta Equi Pierazzini
Stefania Gerevini

OSPITI
Andrea Anastasio
Ivan Bargna
Lorella Barlaam
Nicola Gardini
Lino Reduzzi

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VIDEO

INAUGURAZIONE

SERATE APERTE

Nell’ambito delle attività della Scuola di Palazzo Te è in programma un ciclo di incontri, talk e conversazioni con i docenti e altri ospiti. Gli appuntamenti serali sono aperti al pubblico.
MER 26 GIU ORE 19.00
Palazzo Soardi, Sala degli Stemmi
“Fare mondi con le cose. Il collezionismo come pratica culturale”
Ivan Bargna
GIO 27 GIU ORE 21.00
Palazzo Te, Sala dei Cavalli
“Cortocircuiti”
Andrea Anastasio e Stefano Arienti
SAB 29 GIU ORE 21.00
Palazzo Te, Sala dei Cavalli
“Tradurre come rinascere”
Nicola Gardini
LUN 1 LUG ORE 21.00
Palazzo Te, Loggia di Davide
“Tutte le parole alludono a una parola perduta”
Lorella Barlaam e Mariangela Gualtieri
FOTO

Il primo giorno della Scuola di Palazzo Te “Fare Arte”

I docenti Stefano Arienti, Mariangela Gualtieri  e Stefano Baia Curioni con le classi

Le lezioni collettive di Virgilio Sieni e Lino Reduzzi

Le serate aperte della Scuola con gli ospiti Ivan Bargna, Andrea Anastasio e Nicola Gardini

Il reading “Tutte le parole alludono a una parola perduta” con Mariangela Gualtieri e Lorella Barlaam
Film documentario “Fare Arte 2018” di Mario Piavoli e Gian Maria Pontiroli