30 maggio | 10.30 – 16.00
Lo sguardo di Rubens su Palazzo Te. Costruendo l’Europa della pittura
a cura di Raffaella Morselli
Il convegno storico e storico artistico su Rubens e la formazione di una pittura Europea, organizzato da Raffaella Morselli, curatrice della mostra prodotta da Fondazione Palazzo Te, si terrà in forma di webinar martedì 30 maggio 2023.
Peter Paul Rubens fin da giovanissimo fu educato alla cultura classica e italiana: il padre Jan, scabino di Anversa ed esiliato in Germania per le simpatie calviniste, si laureò a Padova, dunque conosceva il latino e l’italiano. Insieme al fratello Philip, Rubens aveva frequentato, ancora bambino, la Scuola Latina del Capitolo della cattedrale di Nostra Signora. Anche grazie agli studi antiquariali di Philip, Peter Paul ebbe interessi legati all’archeologia, attività che in Italia si andava formando già all’inizio del XVI secolo con il ritrovamento dei pezzi più celebri della statuaria antica. D’altro canto, però, Rubens si era formato, giovanissimo, su fonti iconografiche nordiche (in particolare Hans Holbein e Hendrick Goltzius), come testimonia Joachim von Sandrart, che raccolse i ricordi del grande maestro durante un viaggio su una chiatta tra Utrecht e Amsterdam. Questa fusione di due culture diverse, quella italiana e quella nordica, e un atteggiamento più distaccato e intellettuale nei confronti dei dettami della Controriforma (Rubens ebbe una tardiva formazione cattolica, successiva alla morte del padre, convertito al Calvinismo), fu la principale motivazione di quella pittura universale (così definita da Giovanni Pietro Bellori) che rese Rubens una celebrità in Italia, in Inghilterra, nelle Fiandre, in Spagna, ma anche nelle regioni olandesi protestanti. Rubens, dunque, fu a tutti gli effetti l’uomo che inventò un nuovo linguaggio figurativo europeo, oltre i confini religiosi, geografici e politici.
Senza dubbio, gli anni italiani furono fondamentali per la creazione di questo immaginifico vocabolario che mescola antico e rinascimento, suggestioni mitologiche e fondamenti religiosi. Sotto tale punto di vista, per il giovane fiammingo una palestra ideale fu Palazzo Te a Mantova, decorato da Giulio Romano attraverso una vera e propria enciclopedia di citazioni letterarie e anatomiche. Proprio le sale di Palazzo Te sono l’ambientazione ideale per la mostra Lo sguardo di Rubens su Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà (7 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024), attraverso un percorso che sottolinea la corrispondenza tra ciò che il maestro fiammingo imparò in Italia e ciò che trasmise ai suoi allievi. Partendo dall’esposizione, dunque, l’intendimento del convegno è riflettere sul carattere universale della cultura di Rubens: in un momento storico e sociale difficile ma fondamentale per la creazione dell’Europa, spaccata in due dai conflitti religiosi e dalle rotte commerciali verso il Nuovo Mondo, l’universale linguaggio del pittore fiammingo, unito alla sua attività di diplomatico e ambasciatore, fu testimonianza di una nuova, anticonvenzionale interpretazione del mito, della storia e della religione.
Il convegno sarà in lingua inglese e italiano.
La partecipazione è gratuita.
DATA
30.05.2023
ORARI
10.30-16.00
WEBINAR A CURA DI
Raffaella Morselli
CON
Stefano Baia Curioni, Fondazione Palazzo Te
Francesca Cappelletti, Galleria Borghese di Roma
Stefano L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova
Raffaella Morselli, Università di Teramo
Cecilia Paolini, Università di Teramo
Ana Diéguez-Rodríguez, Istituto Moll di Madrid
Sabine van Sprang, Academia Belgica di Roma
Giacomo Montanari, Università di Genova
Leen Kelchtermans, Phoebus Foundation di Anversa
Luca Siracusano, Università di Teramo
Massimo Moretti, La Sapienza Università di Roma
PROGRAMMA
10.30 Introduzione
Stefano Baia Curioni – Fondazione Palazzo Te
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10.50 Progetto Rubens!
Stefano L’Occaso – Museo di Palazzo Ducale di Mantova
Rubens a Mantova dentro e fuori Palazzo Ducale
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Raffaella Morselli – Università di Teramo
Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà
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Chair: Raffaella Morselli
11.30 Alberto Bianco – Archivio Congregazione Oratorio di Roma
Il Rubens di Grenoble: un capolavoro dall’iconografia sbagliata
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Dopo alcuni mesi dalla consegna del dipinto, la Sacra Conversazione realizzata da Rubens per l’altare maggiore della Chiesa Nuova fu ufficialmente respinta nel gennaio 1608. Le motivazioni del rifiuto sono da ricondursi all’iconografia del dipinto che, sebbene ritenuto dallo stesso autore “l’opera che meglio gli fosse riuscita”, non soddisfece i padri oratoriani i quali, nel costante esercizio di controllo delle immagini destinate alla loro chiesa, vollero correggere la proposta iconografica scaturita dal sodalizio Ricci/Rubens ritenendola incoerente con il messaggio che il resto dell’Ordine intendeva affidare al pittore.
11.50 Giacomo Montanari – Università di Genova
Virtù e vizi tra storia e mito. Pietro Paolo Rubens a Genova tra memorie antiquarie, collezionismo librario e filosofia contemporanea.
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L’intervento si propone di segnalare e ricostruire gli incontri con il mondo degli intellettuali genovesi – vissuto dall’artista a partire certamente dal 1604, se non prima – con le loro importanti raccolte librarie e antiquarie e suggerirne l’impatto sulle scelte, anche figurative, del pittore. Si considererà non soltanto l’influenza delle collezioni e dell’ambiente genovese su Rubens, ma anche il portato culturale di Rubens nei confronti dei suoi coetanei aristocratici genovesi, con cui certamente ebbe una relazione profondamente umana e non soltanto professionale.
12.10 Cecilia Paolini – Università di Teramo
Travolti dal mito. La magniloquenza in Rubens attraverso l’interpretazione del classico di Giulio Romano
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La grande tradizione rinascimentale della mitologia dipinta, contrappunto alla statuaria antica, attrasse Rubens verso l’Italia e fu di continuo stimolo per quella “gigantesca fantasia” che per Burckardt rappresenta la peculiarità più celebre del suo stile magniloquente. Le divinità e gli eroi antichi non furono per Rubens soltanto canoni estetici da imitare: costituirono esemplificazioni di un’ideale etico volto alla saggezza intellettuale e alla fermezza morale.
Chair: Sabine van Sprang – Academia Belgica di Roma
14.00 Ana Diéguez-Rodríguez – Istituto Moll di Madrid
Rubens before he becomes Rubens. His Knowledge of Italy and the classical sources through his training with Otto van Veen
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During the time Rubens spent in Otto van Veen’s workshop, he had the opportunity to become acquainted with a type of work in which classical and literary references are an intrinsic part of the work, and with a way of understanding the Italian tradition that would crystallize after Rubens returned to Flanders in 1608.
14.20 Luca Siracusano – Università di Teramo
“Il les trasformoit ainsi dans son propre goût”. Rubens e i disegni della Sala degli Stucchi
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Approdato in Italia, nei primi otto anni del Seicento, Rubens fece incetta di disegni che tramandavano le invenzioni dei grandi maestri del XVI secolo. Presto o tardi rispetto all’acquisizione, Rubens intervenne su quei fogli, ritoccandoli secondo il suo proprio stile. Ciò avvenne anche per un buon numero di copie da Giulio Romano. Il caso più eclatante, anche da un punto di vista quantitativo, è quello del set di ventuno disegni che tramandano la composizione del fregio della Sala degli Stucchi di Palazzo Te a Mantova, acquisito da Rubens durante la sua stagione alla corte dei Gonzaga. La presentazione si concentrerà su questo episodio, ragionando sulla sopravvivenza del fondo di bottega di Giulio, sul significato che il fregio mantovano doveva avere al tempo di Rubens, e sul modo in cui il pittore di Siegen guardò a quella celebrata invenzione.
14.40 Leen Kelchtermans – Phoebus Foundation di Anversa
Jacques Jordaens’ ceiling paintings about Cupid and Psyche (1652): influences and inventions
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In 1652 Jordaens decorated the impressive reception room of his Antwerp house with ceiling paintings about Cupid and Psyche. This talk focuses on the influence of Giulio Romano’s frescoes in Palazzo Te on Jordaens’ Curiosity of Psyche. Since Jordaens did not travel to Mantua, he inevitably came into contact with Romano’s work through his mentor Rubens. Inspired by their compositions, Jordaens managed to adapt these sources into inventions of his own.
15.00 Massimo Moretti – La Sapienza Università di Roma
Ut pictura philosophia. Rubens e Lipsio per un immaginario neostoico
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Attraverso alcuni casi di studio, la relazione intende mettere in luce il flusso di contenuti e di immagini tra la produzione storica e filosofica di Giusto Lipsio e la pittura di Rubens, individuando quando possibile la mediazione dell’opera di Otto van Veen. Si intende così portare a prima verifica la possibilità di una ricostruzione complessiva dell’immaginario storico di Rubens, individuando come potenziale fonte, oltre gli apparati illustrativi, anche le “immagini latenti” di cui è disseminata la vasta produzione letteraria lipsiana.
15.20 Francesca Cappelletti – Galleria Borghese di Roma
Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma