Rassegna Cinematografica La casa che recita
a cura di Paolo Ferrarini
Ci sono storie nelle quali gli spazi giocano un ruolo chiave e le vicende si intrecciano con lo spazio circostante. Esistono anche film nei quali le case diventano vere e proprie co-protagoniste, dove la vita dei personaggi si incontra con oggetti, colori, stili che definiscono le storie in maniera determinante. In questa rassegna passeremo dal comico al drammatico, dal film all’animazione, dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, dal Giappone alla Francia, per scoprire che le case non sono soltanto scenografia, ma arrivano persino a “recitare”.
I film verranno presentati da Paolo Ferrarini, ricercatore, docente e content curator, esperto di innovazione culturale tra design, moda e comunicazione. È titolare del corso di “Fashion and Industrial Design” presso l’Università di Bologna (Polo di Rimini) e visiting professor
presso scuole di moda e di design in Italia e all’estero. Fa parte del comitato scientifico dell’area comunicazione di Accademia Costume e Moda, dove è docente presso le sedi di Roma e Milano. Opera quale caporedattore europeo di Cool Hunting e scrive per testate nazionali e internazionali quali Interni, Vogue Italia, Eye Magazine. Dal 2018 conduce il podcast Parola Progetto.
LUOGO
Cinema del carbone (via Oberdan 5/11 – Mantova).
COSTI
Biglietto singola proiezione: intero 7 euro, possessori Super Card Cultura e soci cinema del carbone 5 euro.
Abbonamento tre film (solo per possessori Super Card Cultura e soci cinema del carbone): 10 euro.
Il programma della rassegna
MON ONCLE
6 dicembre| 21.15
di Jacques Tati, Francia, 1957
Gérard Arpel vive con i genitori in una villa in cui dominano la modernità e la plastica ma preferisce la compagnia dello zio materno Hulot, il quale lo porta con sé nel vecchio quartiere della città in cui ha la sua abitazione. In questo film di Jacques Tati le case dei protagonisti diventano lo specchio della loro personalità, ma anche di due epoche a contrasto. La casa modernista degli Arpel – progettata dallo scenografo Jacques Lagrange – rappresenta il futuro, la tecnologia, il design, in netto contrasto con lo stile antiquato e calmo di Monsieur Hulot. E il contrasto fa scattare una comicità surreale e irresistibile.
IO SONO L’AMORE
13 dicembre | 21.15
di Luca Guadagnino, Italia, 2009, 120′
Emma e Tancredi Recchi sono una coppia dell’alta borghesia lombarda. Sposati da tanti anni senza essersi mai amati, trascorrono la loro monotona esistenza in una splendida villa nel cuore di Milano insieme ai loro tre figli, Elisabetta, Edoardo e Gianluca. Mentre Gianluca è l’orgoglio di suo padre, destinato a prenderne un giorno il posto, Edoardo, il prediletto di Emma, delude ogni aspettativa di Tancredi con il suo idealismo. Una delle co-protagoniste del film di Luca Guadagnino è Villa Necchi Campiglio, capolavoro di Piero Portaluppi ben nascosto nel cuore di Milano. Le vicende della famiglia Recchi sono indissolubilmente legate alla loro casa, nelle cui sale si svolgono le scene chiave del film. Il buon vivere della borghesia lombarda si esprime anche nel cibo (con i piatti realizzati da Carlo Cracco), negli abiti (di Jil Sander e
Fendi) e nei gioielli (di Damiani e Delfina Delettrez).
MIRAI
20 dicembre | ore 21.15
di Mamoru Hosoda, Giappone, 2018, 98’
Kun ha quattro anni e un’infanzia felice. Almeno fino a quando non arriva Mirai, la sua sorellina. Geloso fino alle lacrime, Kun cerca tra capricci e ricatti di attirare l’attenzione dei genitori, monopolizzata dai bisogni primari di Mirai. Il suo unico rifugio al disappunto è il giardino di casa dove accadono ogni giorno prodigi straordinari. Per Mirai, il regista Mamoru Hosoda ha chiesto a Makoto Tanijiri di realizzare una casa privata, la casa di un architetto, completa di tutto, all’interno della quale si sarebbero dovute svolgere tutte le scene del film. Niente di nuovo nel cinema, ma qui si tratta di un film d’animazione, dove i limiti dello spazio fisico non ci sono. Il risultato è un film sorprendente, dove tanti oggetti di design contemporaneo fanno parte della vita quotidiana della famiglia protagonista del lungometraggio.