Apre la stagione espositiva 2009 a Palazzo Te a Mantova la mostra Arrigo Orsi Fotografie, allestita nello spazio dei Tinelli a ingresso gratuito dall’1 al 29 marzo.
È questo il primo omaggio a Orsi, nella sua città di provenienza, Mantova, a oltre quarant’anni dalla morte. La rassegna, a cura di Angela Madesani, propone una cinquantina di fotografie, in parte di proprietà della famiglia e in parte prestate da collezionisti privati, con l’intento di documentarne le varie tipologie di lavoro che lo hanno appassionato: dalle sperimentazioni a colori, ai paesaggi, ai ritratti, alle immagini più legate alla sua principale professione.
Medico tisiologo, libero docente universitario, a partire dalla seconda metà degli anni Trenta Orsi si dedica alla fotografia con un atteggiamento di tipo empirico dal quale scaturiscono diversi scritti che teorizzano le sperimentazioni di tecniche e materiali da lui messe a punto.
Nonostante la fotografia sia stata per lui una passione alla quale dedicarsi nel tempo libero, tutt’altro che scontati e prevedibili sono stati i risultati raggiunti: uno straordinario utilizzo del colore, ottenuto attraverso una particolare tecnica allora pressoché sconosciuta nel nostro paese, il Kodak Dye Transfer, che Orsi aveva già iniziato a utilizzare nel 1941.
Della sua formazione fotografica, tuttavia, si sa poco. Sino al 1949 partecipa all’attività del Circolo Fotografico Milanese. Nel 1950, insieme a Piero De Blasi, Pietro Donzelli e Luigi Veronesi, fonda l’Unione Fotografica – Associazione Internazionale Manifestazioni Fotografiche, di cui sarà per anni il direttore.
Difficile collocarlo in un movimento, in una tendenza: Orsi, nonostante l’appartenenza alle associazioni, è una figura autonoma, uno sperimentatore di metodi di stampa, di problematiche legate alla composizione, alla struttura visiva.
Il corpus di fotografie di Arrigo Orsi oggi conosciuto è eterogeneo. I soggetti sono molteplici: dai paesaggi ai ritratti, agli still life, dalle immagini astratte a quelle di soggetto medico. Numerose sono le fotografie di taglio sociale, di gusto neorealista, in linea con il momento storico in cui si trova a operare; ma non mancano opere, in bianco e nero e a colori, di taglio astratto, nelle quali si legge un rimando a certa lezione del Bauhaus, alla quale si avvicina attraverso il significativo rapporto con Luigi Veronesi.
Le opere di Orsi esposte a Palazzo Te in occasione della mostra sono raccolte nella monografia pubblicata nel 2008 da Baldini Castoldi e Dalai editore a cura di Angela Madesani.
La mostra Arrigo Orsi Fotografie è promossa e organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, con la collaborazione del Comune di Mantova e del Museo Civico di Palazzo Te.
DATE
01.3 – 29.3 2009
Mantova, Tinelli di Palazzo Te