CORPOUNICO

Performance Corpounico
12 ottobre | ore 19.30
13 ottobre | ore 11.00
Palazzo Te
Compagnia ospite CIE Irene K. (Belgio)
Direzione artistica di Greta Bragantini e Giovanna Venturini
In collaborazione con Iuvenis Danza

CORPOUNICO è un progetto ideato da Iuvenis Danza in collaborazione con Fondazione Palazzo Te, che si inserisce nella ricca programmazione di eventi  dedicati al tema della Metamorfosi per il 2024. La tematica, per altro fortemente presente negli ambienti del palazzo, ha trovato attraverso i diversi linguaggi artistici varie interpretazioni e molteplici declinazioni e ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sul senso stesso di cambiamento, mutamento, trasformazione.
CORPOUNICO si delinea come una vera e propria VETRINA COREOGRAFICA di ampio respiro che coinvolge artisti diversi per provenienza, stile e linguaggio espressivo. Per la realizzazione del progetto è stata aperta una call rivolta a giovani coreografi e danzatori, che prevedeva la presentazione di un prodotto originale appositamente creato per l’evento e strettamente legato alla dimensione architettonica del palazzo e al tema della metamorfosi. Tra le numerose candidature arrivate da tutta Italia, sono stati accuratamente selezionati quattro lavori, scelti sulla base della coerenza rispetto alla tematica, dell’originalità, della qualità artistica dei giovani interpreti. Inoltre è stata coinvolta la compagnia belga IRENE K, fondata dalla coreografa Irene Kalbusch nel 1977 e da allora attiva a livello internazionale nella realizzazione di spettacoli, organizzazione e partecipazione a numerosi festival.
L’evento performativo si costruisce quindi come un percorso itinerante, una successione di momenti artistici, un viaggio attraverso differenti modalità espressive e stilistiche. Nella giornata di sabato 12 ottobre oltre a IUVENIS DANZA e alla Compagnia ospite IRENE
K, si esibiranno due giovani interpreti femminili, Rebecca Lanzoni e Giovanna Zanchetta. Domenica 13 ottobre accanto alle due Compagnie porteranno in scena la loro performance Irene Parisi e Elia Roberto Perrotta

COMPAGNIE IRENE K. 12 e 13 ottobre
“Copie non Conforme”
coreografia di Irene Kalbusch
interprete: Corentine Milosevic
musica live: Shana Mpunga
Una gonna e una maschera all’origine di ulteriori trasformazioni. Essi diventano il filo conduttore attraverso la coreografia, creando tensione drammatica e sollevando interrogativi per lo spettatore.

METAFORMA ATTO II – KRIT: SE 12 ottobre
REBECCA LANZONI
La performance indaga il processo evolutivo del corpo e dell’essere umano che lo abita. La danza è racconto intimo della ricerca della propria individualità. Il movimento, come un flusso ininterrotto, trasforma il corpo in essenza energetica che connette forma e sostanza.

ARIDITA’ 12 ottobre
GIOVANNA ZANCHETTA
Il lavoro coreografico esplora la relazione tra corpo e materia, tra dimensione umana e mondo minerale, evocando in chiave poetica il mito di Deucalione e Pirra. Il corpo muta la sua materia e dalla pietra prende vita, si schiude dal respiro che si fa suono.

METROMORFOSI 13 ottobre
ELIA ROBERTO PERROTTA
La performance si muove all’interno di un dualismo, da una parte la tensione verso il raggiungimento di un obiettivo, dall’altra la consapevolezza che ogni risultato appare immediatamente obsoleto. L’azione coreografica esplora la contrapposizione tra desiderio e frustrazione, in un viaggio ciclico e simbolico, all’eterna ricerca di una ricompensa.

IRENE PARISI 13 ottobre
ROSA
La rosa rappresenta un simbolo di rinascita e trasformazione legata alla dimensione femminile. Attraverso il movimento la ricerca coreografica esplora la complessità di misurarsi con il dono potente e ancestrale della generazione, in un mondo in cui la natura stessa
appare alterata, manipolata, gravata da aspettative culturali.

ARDIS 12 e 13 ottobre
COMPAGNIA IUVENIS DANZA
coreografie di Greta Bragantini e Giovanna Venturini
interpreti: Compagnia Iuvenis Danza
Attraverso il mito intramontabile di Eco e Narciso il lavoro coreografico della Compagnia si interroga sul tema della fugacità dell’apparire, sul valore dell’immagine, sulla ricerca di una comunicazione destinata al fallimento. La relazione può rivelarsi un abisso in cui perdersi o trasformarsi.