Nell’ambito dei progetti che Fondazione Palazzo Te dedica alla formazione, Iuvenis Danza propone un percorso laboratoriale che si struttura in una residenza artistica finalizzata alla costruzione e realizzazione di una performance finale aperta alla cittadinanza. Un gruppo di giovani danzatori ancora in formazione, parteciperà nel mese di aprile ad una serie di incontri intensivi nei quali esplorare attraverso il corpo, il movimento, l’azione fisica e coreografica, il complesso tema della metamorfosi.
Il progetto rappresenta un’importante occasione di crescita, in quanto si definisce come un’esperienza immersiva in una dimensione di ricerca espressiva, sia individuale che di gruppo. Abitare il palazzo, vivere il suo spazio architettonico, respirare le infinite suggestioni visive, costituiscono elementi fondamentali dell’intero processo ideativo, che dall’antico si rivolge alla contemporaneità.
“In nova fert animus mutatas dicere formas corpora……”
E’ mio proposito cantare il mutamento di corpi in altri nuovi
Con questi versi si aprono le Metamorfosi di Ovidio e già nell’incipit è possibile individuare un nucleo tematico fondamentale. La parola forma è nel suo significato più specifico corpus, cioè materia che ha un principio costitutivo ancorato alla natura, sicchè ogni nuova forma non può che manifestarsi con caratteristiche fisiche dunque nel e attraverso il corpo, che si definisce quindi strumento e veicolo di indagine e di espressione. Con la performance Meta- formae la Compagnia Iuvenis Danza si interroga sul significato di metamorfosi come mutamento, trasformazione, ma anche evoluzione. Il linguaggio dei corpi costruisce un territorio ibrido, una dimensione sospesa tra animalità e umanità, realtà ed allucinazione. Ma se per gli antichi erano divinità potenti e misteriose a determinare il mutamento, nella contemporaneità altre forze entrano in campo, aprendo quesiti che riguardano la tecnologia, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale.