12 maggio | 18.00
Talk Committenze, acquisti, usi e riusi dei corami presso la corte estense XV-XVI secolo
con Guido Guerzoni
Sala dei Cavalli
I fondi “Guardaroba” e “Guardarobetta” di “Amministrazione della Casa” e le omologhe serie documentarie contenute in “Amministrazione dei Principi” contengono uno straordinario spaccato della committenza, degli acquisti, degli usi e dei riusi dei corami presso le corti estensi tra la metà del Quattrocento e l’inizio del Seicento. Un quadro assai interessante, alla luce dei rapporti di parentela e scambio culturale tra le due corti padane, che dal matrimonio del 1490 di Isabella D’Este con Francesco II Gonzaga a quello del 1579 di Margherita Gonzaga con Alfonso II d’Este mantennero rapporti strettissimi.
La ricchezza e la minuziosità delle informazioni contenute nell’archivio modenese consentono di comprendere la varietà delle produzioni, i diversi canali di approvvigionamento nazionali e internazionali, i valori economici regolarmente riportati negli appositi inventari e lo sbalorditivo numero di corami posseduti: scorrendo le pagine di un inventario della Guardaroba del cardinale Luigi d’Este redatto nel 1580 balzano agli occhi 23.283 “quadri di cuoio” dorato, argentato, smaltato e dipinto presenti in ben 59 stanze di corami.
Del pari la medesima documentazione consente di capire i processi di utilizzo e riutilizzo, la circolarità tra le diverse corti dei duchi, delle duchesse e dei principi e delle principesse del sangue e la struttura delle reti di fornitura, dacché ogni corte aveva rapporti privilegiati con botteghe e intermediari differenti: a metà Cinquecento Piacenza c’erano tre venditori di cuoi dorati, a Venezia quasi sessanta.
Informazioni fondamentali per collocare nella giusta prospettiva storica un’attività progettuale, realizzativa e distributiva di notevole rilevanza economica e sociale.
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